Intervista

Francesca Nava Head of Strategic Marketing EDISON NEXT

 

 

 

Chi è Edison Next e cosa propone ai suoi clienti?

Edison Next è nata l’11 maggio scorso con la missione di accompagnare aziende, pubbliche amministrazioni e territori nel loro percorso di transizione ecologica e decarbonizzazione.

Lo facciamo proponendoci come partner di lungo periodo e grazie ad una piattaforma di servizi, tecnologie e competenze unica sul mercato, che comprende soluzioni come l’autoproduzione sostenibile, l’efficienza energetica, i green gas, la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana e le smart cities, l’economia circolare e la consulenza energetica e ambientale.

Siamo attivi in 3 Paesi – Italia, Spagna e Polonia – con più di 3500 persone, grazie alle quali gestiamo più di 65 siti industriali, oltre 2100 strutture pubbliche e private e più di 280 città.

Per garantire una transizione che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista, anche quello sociale ed economico, agiamo su due fronti: da un lato riducendo i consumi e il contributo emissivo del tessuto industriale, delle aziende e delle pubbliche amministrazioni, dall’altro ne garantiamo la competitività sui mercati di riferimento.

Per essere vicini ai nostri clienti e aiutarli ad affrontare questa trasformazione difficile ma necessaria, abbiamo un modello operativo che si fonda su tre elementi chiave: il primo elemento è rappresentato proprio  dalle loro esigenze, a partire dalle quali costruiamo un percorso condiviso per una decarbonizzazione che sia sostenibile anche dal punto di vista economico, creando una relazione di partnership di lungo periodo; il secondo pilastro è costituito dalla “delivery”, ovvero le nostre persone che ogni giorno operano e gestiscono gli impianti e il nostro approccio end-to-end, che parte dalla comprensione della carbon footprint, dall’identificazione congiunta degli obiettivi e dalla definizione di una roadmap con l’individuazione delle soluzioni più adatte, per poi passare alla realizzazione e gestione degli interventi, con garanzie di performance, e, infine, al monitoraggio dei risultati e all’individuazione di possibili aree di miglioramento; l’ultimo elemento distintivo di Edison Next è il nostro portafoglio di prodotti e servizi diversificato e innovativo, che fa leva su tecnologia e digitale: non si può pensare di decarbonizzare con un’unica tecnologia,  è necessario pensare piuttosto a un mix di soluzioni, ritagliate per il singolo cliente, componendo un percorso che bilanci investimenti con un ritorno di breve periodo, con investimenti più impegnativi e a più alto impatto di decarbonizzazione, ma dai ritorni prospettici. In particolare, soluzioni come il fotovoltaico o gli interventi di efficienza energetica, caratterizzati da un ritorno economico positivo, possono “finanziare” soluzioni oggi meno convenienti, come l’elettrificazione di consumi e i gas verdi, ovvero idrogeno e biometano, vettori chiave per la decarbonizzazione delle aziende e della mobilità pesante.

 

In che modo un operatore energetico può affiancare le imprese in questo processo di trasformazione?

Per le aziende la decarbonizzazione è diventata un’esigenza di breve termine. Quello che stiamo osservando è un cambio di paradigma e di approccio: oggi sono le figure apicali a prendere decisioni sui temi della transizione energetica e quella che era una vendita transazionale si è trasformata in un rapporto di fiducia che dispiega i suoi effetti nel tempo. Le aziende cercano non più dei semplici fornitori, ma dei partner solidi, dal punto di vista delle competenze e della capacità finanziaria, in grado di accompagnarli verso il raggiungimento dei loro obiettivi di decarbonizzazione, condividendo una visione sulla competitività delle tecnologie che verranno messe in campo nei prossimi anni.

La transizione energetica ha un costo, per questo motivo accompagnare le aziende nel loro percorso di decarbonizzazione significa sicuramente aiutarle a ridurre emissioni e consumi, ma anche salvaguardarne la competitività sui propri mercati di riferimento. Per questo sviluppiamo percorsi che uniscono obiettivi di efficientamento energetico, di sostenibilità ambientale e di riduzione della carbon footprint e che, nello stesso tempo, tutelano risultato e performance, mantenendo competitive e sostenibili le scelte nel corso del tempo.

Un esempio di come si articola un piano in cui la trasformazione energetica si intreccia con la trasformazione industriale è il caso Michelin Italia con cui stiamo lavorando nell’ambito dello stabilimento di Cuneo, il più grande sito produttivo in Europa occidentale del gruppo, con una capacità produttiva installata di 13 milioni di pneumatici per vetture all’anno. L’intervento che stiamo progettando insieme a Michelin consentirà di coprire il 97% del fabbisogno energetico dello stabilimento grazie alla realizzazione di impianti per la produzione di energia a basso impatto ambientale e da fonti rinnovabili. In particolare, prevediamo di realizzare un nuovo impianto di trigenerazione ad alta efficienza in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, vapore e acqua per il riscaldamento e il raffrescamento. Inoltre, installeremo impianti fotovoltaici – prevalentemente sulle pensiline dei parcheggi -, e costruiremo un sistema integrato per la fornitura del vapore necessario alla produzione di pneumatici che prevede anche l’uso di biomassa legnosa a filiera corta. Una volta realizzate queste soluzioni, lo stabilimento potrà disporre fina da subito del 16% di energia da fonti rinnovabili, con una riduzione delle emissioni di CO2 di 18.000 tonnellate all’anno, quantità equivalente a quella assorbita da 540.000 alberi. In prospettiva le infrastrutture sono pensate per rispondere all’obiettivo di politica green di Michelin, che prevede il raggiungimento del livello Net Zero al 2050, implementando soluzioni innovative anche in termini di impiego di biometano e idrogeno come combustibili verdi.

 

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